E' molto significativo osservare che, se esistono molte razze etnicamente fissate e zootecnicamente evolute con prognatismo, non esiste alcuna razza che sia enognata.
Ciò dimostra come il prognatismo permetta liberamente la vita, la procreazione e tutte le regolari funzioni vitali, mentre l'enognatismo, essendo un fatto degenerativo, sarebbe causa di disturbi così seri da indurre persino all'estinzione una razza che ne fosse radicalmente affetta.
I soggetti che presentano malocclusioni dentali di seconda classe,sono quelli con accentuato anisognatismo,
ovvero con mandibole di dimensioni ridotte rispetto a quello che è lo standard di razza.
Tali anomalie sono di natura ereditaria e si manifestano attraverso l’espressione fenotipica di un difetto genetico recessivo.
Nei soggetti con enognatismo(generalmente quelli con muso allungato)
si ha frequentemente il contatto dei denti canini mandibolari con le strutture del palato duro quando il soggetto chiude la bocca,
questo traumatismo continuo determina l’insorgenza di fistole oronasali con gravi conseguenze sullo stato di salute generale._
L’obiettivo del trattamento è quello di consentire l’adeguato riposizionamento delle cuspidi dei canini mandibolari nello spazio del diastema mascellare tra il canino e l’incisivo laterale quando l’animale chiude la bocca.
Questi trattamenti hanno il maggiore successo quando vengono effettuati durante o subito dopo il completamento della dentizione secondaria(6 mesi di età nei carnivori dom.).
In alternativa ai trattamenti ortodontici questi soggetti devono essere trattati con estrazioni dentali o con accorciamenti coronali e pulpectomia vitale.
In questo caso specifico l enognatismo viene trattato mediante allungamento del ramo mandibolare bilaterale.
Ara, bassotto a pelo corto di 6 mesi f. 3 kg
Difronte alla grave ipoplasia mandibolare bilaterale clinicamente e radiograficamente manifesta si opta per una correzione morfologica acuta dei rami mandibolari mediante osteotomia del corpo mandibolare ed allungamento acuto; stabilizzazione poi dei monconi mediante placca e viti del 2 dcp posizionata a livello intraperiostale in modo da conservare la continuita vascolare ossea (nel cucciolo di origine periostale per il 90%).
La periostotomia ha dunque portato alla scelta consapevole del chirurgo di non utilizzare innesti ossei(bone grafts) o scaffolds per la gestione del difetto osseo creato in seguito alla allungamento( circa 8 mm di gap).
Da planing preoperatorio era prevista una correzione in allungamento di 11 mm circa.
A causa delle limitazioni meccaniche dei tessuti molli e dei rischi di danni vascolari locali, si e' corretto di 8 mm circa .
Nonostante l'iniziale sovrapposizione dei canini , nel arco di 3 mesi si e' risolto l'enognatismo con alloggiamento dei canini inferiori nel diastema.
La periostotomia ha dunque portato alla scelta consapevole del chirurgo di non utilizzare innesti ossei(bone grafts) o scaffolds per la gestione del difetto osseo creato in seguito alla allungamento( circa 8 mm di gap).
Da planing preoperatorio era prevista una correzione in allungamento di 11 mm circa.
A causa delle limitazioni meccaniche dei tessuti molli e dei rischi di danni vascolari locali, si e' corretto di 8 mm circa .
Nonostante l'iniziale sovrapposizione dei canini , nel arco di 3 mesi si e' risolto l'enognatismo con alloggiamento dei canini inferiori nel diastema.
Non vengono riportate complicazioni maggiori nell arco dei tre mesi di follow up
Dr Alessandro Tripicchio
Nessun commento:
Posta un commento